La dieta di Plank detta anche dieta di Planck, è un regime alimentare che proviene dagli Stati Uniti e che si vende come miracoloso perché dicesi in grado di far perdere peso in poco tempo. Ma lo sappiamo, i miracoli non esistono, quindi vediamo insieme di scoprire meglio come funziona e da dove proviene.
Il suo nome deriva dal fisico tedesco Max Planck, ideatore della fisica quantistica e premio Nobel che in realtà non ha nulla a che fare con questa dieta, di cui non si è scoperto ancora chi ne sia il padre. Anzi, la Società di ricerca scientifica Max Planck, ne ha smentito qualsiasi nesso.
Il regime alimentare di questa dieta è squilibrato e iperproteico e promette di far perdere peso fino a 9 Kg in 2 settimane. Ma non solo, vantando un cambiamento del metabolismo corporeo successivo all’adozione di questa dieta, garantisce anche il mantenimento del peso forma raggiunto al termine dei 14 giorni, per almeno i 3 anni successivi, senza ulteriori drastici sacrifici.
La perdita di peso è effettivamente reale ma la domanda da fare però è: a quale prezzo?
Una dieta iperproteica, ovvero una dieta che apporta più proteine di quelle consigliate dalle linee guida di una sana alimentazione, è già una nota dolente. Questo perché può sovraccaricare l'organismo inutilmente mandando in sofferenza il corpo che si ritrova ad affrontare una situazione estrema che può portare ad avere delle problematiche a carico di fegato e reni. Molto più corretto è assumere la giusta quantità di proteine, distribuiamole durante l'arco della giornata.
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Ricordatevi in ogni caso, di consultare sempre uno specialista di settore, come un dietologo o un nutrizionista, che vi potrà seguire nel modo più corretto nel vostro percorso alimentare, non facendovi incorrere in problematiche di salute e soppesando gli alimenti in base anche alla vostra costituzione e alla vostra storia clinica. Tutte le diete se no, anche quelle più corrette, se prese alla leggera, possono essere dannose.
In cosa consiste la dieta di Plank o di Planck
La dieta vieta o riduce drasticamente alcuni alimenti come zuccheri e carboidrati, grassi e fibre. Le proteine animali la fanno da padrone. Via libera dunque a carne, affettati, pesce e uova. I grassi vegetali sono inesistenti, quindi bandito anche l’olio. Vietato l’alcool e le bevande gassate, ammesso invece il caffè, di cui si fa uso smodato, anche a stomaco vuoto.
Non sono mai citate quantità o porzioni e non si fa mai riferimento ad un’attività fisica associata. Nella dieta di Plank inoltre non sono mai prese in riferimento le caratteristiche costituzionali delle persone, l’indice di massa corporea, il sesso o l’età.
L’unica cosa che consiglia è l’assunzione di almeno 2 litri di acqua al giorno che è indicata anche perché necessaria in seguito a un esubero di proteine, dannose per il sistema renale.
Un giorno tipo:
- Colazione: caffè nero senza zucchero e un po’ di pane.
- Pranzo: una bistecca, insalata e qualsiasi tipo di frutta
- Cena: prosciutto cotto quanto ne desiderate.
Le controindicazioni della dieta di Plank
Mangiando così tante proteine animali, ricche di grassi e colesterolo, si potrebbero avere dei problemi nei valori della colesterolemia, soprattutto si potrebbero innalzare le LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, pericolosissimo per la salute cardiovascolare.
L'eccesso di proteine sovraccarica anche i reni, per cui è sconsigliatissimo anche a chi soffre di questi problemi come nefropatie o diabete. Con questa dieta saranno in aumento anche i livelli di acido urico, sempre legato al consumo eccessivo di carne quindi dannosi per i soggetti iperuricemici o gottosi.
Sconsigliata ovviamente per le donne incinta, in allattamento e per i bambini.
Anche l’indicazione nella dieta di bere solo caffè non zuccherato a colazione potrebbe dare svariati problemi a chi soffre di pressione bassa che si troverà a non introdurre nulla nello stomaco al mattino che possa dargli le energie necessarie per affrontare la giornata, potandolo magari a svenimenti. Potrebbero avere problemi anche coloro che soffrono di problemi gastrici o chi tollera male la caffeina e l'acidità del caffè a stomaco vuoto.
In un soggetto sano, allenato e senza nessun tipo di problematica la dieta di Plank potrebbe risultare meno pericolosa ma comunque dovrà prestare attenzione alle conseguenze di una scelta squilibrata dei nutrienti che lo porteranno inevitabilmente a situazioni di ipoglicemia, dovendo rinunciare agli zuccheri, di chetosi e acidosi avendo una predominanza di proteine nell’alimentazione, alla carenza di fibre e nutrienti e quindi al possibile sconvolgimento della regolarità intestinale e alla comparsa di debolezza e crampi.
Anche il sonno potrebbe essere inficiato da questi squilibri nutrizionali
Le aspettative e durata dei risultati della dieta di Plank
Chi ha ideato la dieta Plank sostiene che dopo 14 giorni di regime ferreo riprodotto fedelmente, il metabolismo si sia come riprogrammato, permettendo di mantenere i chili persi per almeno 3 anni.
In realtà, una volta terminata la dieta, che non fornisce indicazioni su come gestire il mantenimento del peso, il metabolismo rallenta e quello che si rischia è quello di riprendere ancora più chili di quelli che si sono persi, incrementando il classico effetto yo-yo tipico delle diete lampo ipocaloriche.
I risultati di una dieta efficace non si devono infatti vedere sul breve periodo, dove spesso, quello che si va a perdere, sono liquidi più che grasso corporeo. Inoltre, perdendo peso velocemente, si ha il rischio di perdere anche massa magra muscolare, che in termini di grammatura, pesa di più della massa grassa, ma che non deve essere ridotta. La massa muscolare infatti aiuta a far durare il dimagrimento nel tempo ma con un apporto così basso di nutrienti e una dieta così squilibrata, è quasi impossibile fare dell’attività fisica corretta per preservarla.
Dieta Plank e cellulite
La cellulite, come abbiamo già detto in vari nostri articoli, è una patologia dovuta a vari fattori tra cui anche la genetica e le variazioni ormonali. Non basta quindi solo un regime alimentare a risolvere la cosa e sicuramente non un regime alimentare drastico e squilibrato. È un lavoro costante sulle proprie abitudini alimentari e sullo stile di vita ad aiutare la regressione della cellulite. Uno dei primi passi quindi è cambiare le proprie abitudini in meglio, sposando una vita meno sedentaria e con più movimento.
A volte basta inserire nella propria routine delle piccole azioni come fare due passi a piedi appena si può, usare le scale al posto dell’ascensore o delle scale mobili, utilizzare la bicicletta per spostarsi, non prendere sempre l’automobile o i mezzi pubblici per i piccoli tragitti.
Questi piccoli sforzi quotidiani abbinati ad un trattamento locale specifico possono essere la formula vincente per risolvere gli inestetismi più ostinati.
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